E’ da un bel po’ di
anni che conduco una battaglia personale per il riconoscimento del
linguaggio fumettistico come forma d’arte a tutti gli effetti, né
superiore (forse), ma nemmeno inferiore a qualsiasi altra espressione
artistica. E’ un percorso difficile, in quanto l’ignoranza
collettiva (in Italia più che altrove, ovviamente) ha ormai
etichettato il fumetto come “quella roba per bambini”, ignorando
le infinite potenzialità dello strumento e tutto il lavoro che c’è
dietro. Anni di fatiche immani degli autori finite nel cesso perché
è “roba per bambini”, conclusione a cui si è arrivati, nella
maggior parte dei casi, senza aver mai letto una cippa. Ma tiro
avanti, nonostante i pianti di mia madre che si chiede dove mai avrà
sbagliato e nonostante ci si mette persino mio fratello piccolo,
prodotto di quest’era tecnologica, a guardarmi come se fossi un
appestato.
E hai ragione, mi fermo
qui!
Poi improvvisamente spuntano fuori autori come Michele Rech, in arte Zerocalcare, e ti rendi conto che vale la pena continuare su questa strada. Il nostro Michele, 29 anni, dopo vari progetti e collaborazioni che non vi sto ad elencare sennò due palle, nel novembre 2011 avvia un blog ( www.zerocalcare.it ), dove pubblica GRATUITAMENTE brevi storie a fumetti inizialmente ogni Lunedì, successivamente ogni Lunedì su due. In un paio d’anni Zerocalcare è passato dall’essere un perfetto sconosciuto a fenomeno! Il libro Ogni maledetto Lunedì su due (reperibile in qualsiasi fumetteria e libreria) raccoglie le storie pubblicate sul blog dal 21 Novembre 2011 al 18 Febbraio 2013, più 50 pagine inedite che fungono da filo conduttore della raccolta.
Come mai questo clamoroso successo in così breve tempo?
Perché Zerocalcare è riuscito a dar voce ad un intero spaccato generazionale! Nelle sue storie Michele parla del quotidiano, però mai in modo banale, impastando il tutto con toni umoristici (spesso humor nero) e riuscendo a narrare con un occhio critico e sagace. Il tutto infarcito di citazioni alla cultura pop (che strizzano l’occhio al lettore) non inserite a caso, ma sempre perfettamente coerenti con la trama e funzionali. E’ frequente immedesimarsi nei suoi racconti e ritrovarcisi. Epiche le storie “I vecchi che usano il pc” e “La fascia oraria delle bermuda”, andate a recuperarle sul blog immediatamente!
Poi improvvisamente spuntano fuori autori come Michele Rech, in arte Zerocalcare, e ti rendi conto che vale la pena continuare su questa strada. Il nostro Michele, 29 anni, dopo vari progetti e collaborazioni che non vi sto ad elencare sennò due palle, nel novembre 2011 avvia un blog ( www.zerocalcare.it ), dove pubblica GRATUITAMENTE brevi storie a fumetti inizialmente ogni Lunedì, successivamente ogni Lunedì su due. In un paio d’anni Zerocalcare è passato dall’essere un perfetto sconosciuto a fenomeno! Il libro Ogni maledetto Lunedì su due (reperibile in qualsiasi fumetteria e libreria) raccoglie le storie pubblicate sul blog dal 21 Novembre 2011 al 18 Febbraio 2013, più 50 pagine inedite che fungono da filo conduttore della raccolta.
Come mai questo clamoroso successo in così breve tempo?
Perché Zerocalcare è riuscito a dar voce ad un intero spaccato generazionale! Nelle sue storie Michele parla del quotidiano, però mai in modo banale, impastando il tutto con toni umoristici (spesso humor nero) e riuscendo a narrare con un occhio critico e sagace. Il tutto infarcito di citazioni alla cultura pop (che strizzano l’occhio al lettore) non inserite a caso, ma sempre perfettamente coerenti con la trama e funzionali. E’ frequente immedesimarsi nei suoi racconti e ritrovarcisi. Epiche le storie “I vecchi che usano il pc” e “La fascia oraria delle bermuda”, andate a recuperarle sul blog immediatamente!
Ma Zerocalcare non è solo
umorismo fine a se stesso.
Michele è riuscito ad
esprimere magistralmente anche (o meglio, soprattutto) disagi,
inquietudini e timori dei giovani, sacrificati sull’altare della
Democrazia in nome del dio Capitale.
Risate amare.
Perché, prima di tutto, stiamo parlando di un ragazzo di 29 anni come tanti, senza un posto di lavoro fisso, con addosso un forte senso di precarietà esistenziale (come tutti noi), senza fiducia in un futuro cupo e privo di punti di riferimento (bellissima, ma allo stesso tempo angosciante, la metafora della zattera…chi comprerà il libro potrà capirmi!).
Risate amare.
Perché, prima di tutto, stiamo parlando di un ragazzo di 29 anni come tanti, senza un posto di lavoro fisso, con addosso un forte senso di precarietà esistenziale (come tutti noi), senza fiducia in un futuro cupo e privo di punti di riferimento (bellissima, ma allo stesso tempo angosciante, la metafora della zattera…chi comprerà il libro potrà capirmi!).
Nelle storie di
Zerocalcare (quasi tutte pregne di elementi autobiografici) troviamo
anche riferimenti a Genova 2001. Lui c’era e ciò che è successo
ha lasciato il segno. Genova 2001 è stato un punto di svolta, la
fine dell’innocenza, il passaggio dall’infanzia all’età adulta
in un colpo, il rendersi conto che il mondo è marcio, sporco e che i
bastardi la fanno sempre franca.
Come riuscire a tirare avanti?
Come riuscire a tirare avanti?
L’ironia.
L’ironia è un’arma
di legittima difesa per restare a galla, per non diventare come loro,
per non lasciarsi corrodere…
Ma più che l’ironia, soprattutto l’autoironia, che nei racconti di Zerocalcare non manca mai.
Perché una persona che si prende troppo sul serio è una persona pericolosa.
Ma più che l’ironia, soprattutto l’autoironia, che nei racconti di Zerocalcare non manca mai.
Perché una persona che si prende troppo sul serio è una persona pericolosa.
<<A Genova
pigliai gli schiaffi dalla forestale. Prima, nella storia, era
successo solo all’orso Yoghi>>.
Roba per bambini…
Vi consiglio di comprare Ogni maledetto Lunedì su due (e meglio ancora, recuperate anche i suoi lavori precedenti: La profezia dell’armadillo e Un polpo alla gola).
Perché? Perché se lo merita.
Punto.
Luigi Tatulli
Divertente e interessante, darò un'occhiata al fumetto! :)
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